Navid Azimi Sajadi entra nella Farmacia Longo e la sua curiosità, la sua ricerca si sentono a casa. Un luogo dove il farmaco non è solo una scatola, ma è conoscenza, ricerca e incrocio e ascolto di culture, ospita un artista che stratifica e ibrida le sue opere con i segni, le tecniche, le suggestioni che ascolta e raccoglie dal mondo. Navid disegna un universo in cui Oriente e Occidente si dispongono come coordinate simboliche per accogliere la rappresentazione di una sapienza che non conosce frontiere. Con l’eleganza aurea di antichi manoscritti crea una apparizione, una sorta di Nostra Signora del Pharmacon contornata da citazioni di erbari della Scuola salernitana che si prestano a decorare il rapporto energetico tra macrocosmo e microcosmo della medicina cinese, dove le immagini della scienza arabo – islamica raccontano di Galeno. Una narrazione che non si raffredda mai dentro una sorta di Enciclopedia medica, ma che mantiene il calore dialogante di una poesia visiva. E poesia è l’abito da Re Magio, così simile ai gentili camici che lavorano poco sotto, che per la cultura occidentale è la figura, la rappresentazione stessa del dono il più prezioso, ma con cui Azimi Sajadi gioca per ricordarci quella divergenza semantica istituitasi tra magi e maghi, sentiti da secoli come due unità lessicali distinte, ma in realtà lì a ricordare come il vero dono coincida nella scienza e nell’arte.
Navid Azimi Sajadi | tel. 3894739687 | www.navidazimisajadi.com | haoma5@gmail.com